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Scelgo di credere nei giovani. E offro dei posti di lavoro

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Di seguito la storia che ha scelto di raccontarci Nicolò Ammendola, un giovane imprenditore che, in questo caso, offre anche dei posti di lavoro. Se vi interessa, scrivete a speak@redooc.com

Spezzo una lancia a favore della nostra generazione. Saremo forse troppo coccolati e accuditi da una generazione di genitori, zii e nonni che, sentendosi in parte colpevoli per lo status quo ci giustificano oltre ogni buon senso, ma rimaniamo pur sempre tenaci. Viaggiamo in direzione ostinata e contraria, forse non diversi dai ragazzi di ogni generazione. L’aria che tira oggi però è molto diversa. L’Italia non cresce e così anche noi stentiamo a farlo, come uomini e donne ma anche – e soprattutto – come professionisti.

Qualche mese fa, con un paio di soci abbiamo fondato Redooc.com una società che si occupa di online education di materie scientifiche per i ragazzi del Liceo. Puntiamo a diffondere in Italia, con l’aiuto di internet, le materie STEM – acronimo, ancora sconosciuto in Italia ma già in voga da tempo negli Stati Uniti, che sta per Science, Tech, Engineering e Math.

 

L’abbiamo fatto per passione e perché vogliamo dare una mano alla ripresa, ripartendo da noi, dai nostri ragazzi. Il nostro sogno è diventato un’azienda, e come ogni azienda, abbiamo bisogno di persone. Per far succedere le cose le buone idee non bastano. Siamo alla disperata ricerca di giovani laureandi e laureati in fisica,  matematica, ingegneria, chimica, … con una profonda passione per la didattica – quella che vuole far capire, non quella che dice: si spiega così! – che ci aiutino con lo sviluppo dei contenuti. Siamo anche alla ricerca di un ragazzo (o ragazza) che ci dia una mano con il marketing, soprattutto online.

Bene, di persone ne vedo tante tutti i giorni. Le più sveglie cerco di convincerle a lavorare con Redooc, a darci una mano. La mia prima impressione non è delle migliori. Incontro tanti giovani “impolverati” ma preziosi, come opere d’arte dimenticate in soffitta. Sotto la polvere però ci sono – ne ho le prove – delle belle sorprese.

Noi giovani Italiani siamo fantastici, pieni di energia e di voglia di fare, ma ci manca qualcosa, ci mancano gli strumenti del mestiere.

Abbiamo passione, ma non la sappiamo trasmettere

Siamo cresciuti nella paura – diventata certezza – che le nostre passioni non ci avrebbero portato molto lontano. Invece di studiare arte abbiamo studiato giurisprudenza, invece di scrivere siamo diventati professori, invece di continuare con lo sport abbiamo fatto economia. Abbiamo sepolto le nostre passioni perché ci hanno detto che la priorità era un’altra. Ci siamo omologati: tutti appassionati di tutto e nessuno appassionato di niente. Abbiamo distrutto un grande valore. Ci siamo ritrovati laureati senza sapere di cosa.

Da quello che vedo però, non ci manca la passione.  La passione c’è, ma l’abbiamo nascosta. Certo, non è facile rimanere ottimisti mentre sali le scale di un palazzo che crolla, però dobbiamo farlo e ripartire. Ci vuole fiducia e passione!

Abbiamo ambizione ma non sappiamo trovare il lavoro giusto

Non è vero che siamo dei fannulloni, che stiamo troppo bene a casa, che siamo poco ambiziosi. Semplicemente siamo incapaci di cercare e trovare un lavoro che fa per noi. Spariamo nel mucchio, mandiamo curriculum a pioggia e alla domanda: ma perché vuoi lavorar per noi l’unica risposta sincera – non quella che diciamo ma quella che ci si legge negli occhi – è: “Perché non ne posso più di chiedere soldi ai miei.” Ammesso che più o meno abbiamo capito cosa ci piacerebbe fare, cercar lavoro è un lavoro, e nessuno ci ha mai insegnato a farlo.

Da quello che vedo però, non ci manca l’ambizione a trovare un lavoro che ci appaghi.  L’ambizione c’è ma è espressa male. Dobbiamo capire cosa ci piace, cosa può fare al caso nostro e andare a prendercelo con il coltello fra i denti. E se alla prima non funziona, ci si riprova e ci si riprova ancora, senza alibi e inutili accuse. Ambizione significa anche curiosità e tenacia!

Abbiamo valore ma non sappiamo farci valere

Trovato uno straccio di possibile lavoro infine non siamo bravi a negoziare, quindi finisce che va bene a qualsiasi condizione. Orari di lavoro assurdi, compensi ridicoli, riconoscimento pari a zero e poco spazio di crescita: va tutto bene. Oppure – e purtroppo l’ho vissuto sulla mia pelle – incazzati per questo mondo che non vogliamo cerchiamo di prenderci la rivincita anche per tutti gli altri e quindi negoziamo senza aver prima dimostrato il nostro valore vero. Il risultato? Lo stesso. Se non negozi o se negozi senza avere le carte in regola – dato un interlocutore minimamente in gamba – finisce sempre allo stesso modo: perdi, perché non impari, non cresci, ti lasci scappare un’opportunità.

Da quello che vedo però, non ci manca il valore. Ci manca la capacità di vedere, o creare, l’occasione giusta, di sfruttarla e di pretendere poi – solo poi – che il nostro valore sia riconosciuto.

Ci mancano tante cose? Certo. Ma la passione, l’ambizione, la voglia di cambiare quelle no. Non sappiamo come trasformare in realtà il cambiamento che auspichiamo? Bè, ci arriveremo. Sono certo che ci arriveremo. Su questo sono certo di non sbagliarmi. Io scommetterei ogni giorno della mia vita su uno di noi: su un giovane Italiano. Ma la mia domanda è: e tu? Tu ci scommetteresti?

 


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